50 euro all’anno, vi cambiano la vita?
Sto leggendo ancora, su LinkedIn, dei post assurdi in cui si discute di questo o quell’operatore di TLC comparando offerte da 6, 7 o 10 euro/mese, dove il “risparmio” di 4/5 euro/mese viene sbandierato come un successo del consumatore contro i voraci operatori che vendono un servizio (attivo 24h per 365 giorni l’anno) ed un benvenuto sovvertimento del mercato.
Ciò che maggiormente mi stupisce, è che questi ragionamenti non vegano fatti dall’uomo “della strada” bensì da responsabili marketing, direttori commerciali e CEO di aziende, e quindi vengono raffrontate con nonchalance utenze business con offerte consumer. Fin qui non ci sarebbe (condizionale) niente di male. L’elemento destabilizzante, per me, è che si pensi ancora alle TLC (nel 2018) come “tasto verde parlo, tasto rosso chiudo” …e magari navigo un po’ su FB o su LinkedIn. E tralascio volutamente l’aspetto in cui gli stessi che inneggiano a tariffe stracciate sono poi i primi a lamentare la concorrenza “sleale” di chi abbassa le tariffe nel proprio rispettivo settore (gli “altri” sono tutti ladri che si fanno strapagare, ma la mia azienda “vale” per cui è giusto che il prodotto/servizio venga valorizzato ….vabbè).
Torniamo a tasto verde e rosso. La “sim” oramai è solo un add on, l’utente business acquista un servizio; magari un servizio di fatturazione digitale e scambio documenti in tempo reale con il suo commercialista, un CRM, un configuratore di offerte, un catalogo digitale, un sistema di archiviazione digitale “sicuro”, un servizio di cloud professionale, un tracciatore gps, un sistema anti-intrusione, un sistema di monitoraggio della Business Reputation, gestione di interventi e manutentori, per arrivare a geotimbratura e altri 15 o 20 ancora. Ovviamente per gestire tutto questo gli servono una connettività fissa e/o delle sim …ma che, appunto, diventano un add on.
Quindi rivolgersi a chi venda solo la sim è un po’ come andare al ristorante e prendere l’antipasto, poi spostarsi in pizzeria per il piatto principale, andare in pasticceria per il dolce ed al bar per il caffè; quando sarebbe più comodo ed efficiente rivolgersi solo ad un locale (o a un catering).
Un secondo aspetto da considerare, per l’utente business, è la qualità del servizio (e aggiungo il tempo di risoluzione di eventuali criticità, ovvero il Customer Care). Ho letto, e sentito dire, “per quanto poco pago mi va benissimo anche se non si sente bene, se non sono sempre raggiungibile o se la connessione è lenta”. E va tutto bene sinché a cercarti è un tuo creditore, continuerà a chiamare fino a ritrovarti in linea; ma se chi ti cerca è un nuovo cliente con impellenza, o a cui hai predisposto un’offerta e ti cerca per chiarimenti, va un po’ meno bene che non ti trovi. Anche perché siamo tutti abituati alla velocità, e a meno che tu non fornisca un servizio unico al mondo, il potenziale cliente chiamerà un tuo concorrente.
Quanto vale per te un cliente perso? Lo puoi sapere solo tu, ma a meno che tu non venda caramelle varrà certamente più di 50 euro in un anno …un – solo – cliente! Quindi per ben che vada anziché “risparmiare” 50 euro rischi di “perderne” almeno 2.950
Davvero la tua attività necessita di un (presunto) risparmio di 50 euro in un anno? Se sì, inizierei a preoccuparmi.
In conclusione non ci lamentiamo di pagare il consumo dell’acqua domestica, non ci lamentiamo del costo del caffè al bar, non ci lamentiamo di pedaggi e biglietti per trasporti, e neppure di un pacchetto di sigarette …però ci lamentiamo delle tariffe che una azienda privata (e sottolineo privata) chiede per erogare un servizio 24h e 365 giorni/anno praticamente senza limiti, alle cui spalle ci sono infrastrutture di TLC, reti commerciali, studi tecnologici, dipendenti, servizi di cura del cliente, innovazione e soluzioni. Ribadisco, che questi “ragionamenti” li faccia il privato consumatore può anche passare (sempre con un limite di decenza), ma che li faccia chi produce e vende prodotti o servizi mi pare alquanto stravagante.
Sempre con il massimo rispetto per le altrui opinioni e valutazioni, anche quando non le condivido.
Per i venditori di TLC: smettete di vendere tariffa e promozioni, se quello è il “valore” che proponete al cliente, lo perderete nello stesso momento in cui un altro venditore proporrà una tariffa più bassa di 2 euro rispetto alla vostra